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En Mi Mundo, Siendo Lo Que Soy-Martina Stoessel

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martedì 1 luglio 2014

Musica e funs...musica e finti intellettuali

Ho trovato questo post tra delle bozze vecchissime...risale all'anno scorso.
Ho leggermente cambiato idea riguardo al modo di vedere gli amanti della musica e dei cantanti. Ho infatti capito che il ci sono due generi di funs: i falsi intellettuali e i gli sfegatati per il commerciale. A dire la verità, non so quale sia il peggiore.Mi è venuto in testa di riscrivere questo post.Per dare uno smacco alla giornata. Ora riporto la vecchia bozza di quel post della 3 media, quando pensavo che ci fosse solo musica commerciale a tutto spiano con ragazzine idiote che pensano solo al numero di capezzoli di un cantante piuttosto che alle parole della sua canzone. (non dico sciocchezze.Ho appurato che Harry Styles ha quattro capezzoli. Sono più scioccata di voi).
"Nel corso dei secoli si può dire come la concezione di musica sia completamente cambiata. Infatti oggi della musica in se e per se non ce ne importa più di tanto, perché i testi  e la melodia non hanno nessuno scopo e i significati sono più o meno sempre quelli. Direi che ci interessano tantissimo i cantanti, più che le canzoni. Inoltre, con tutti questi talent show , i -per l'appunto- "talenti" hanno una voce meravigliosa, sanno cantare benissimo, sono intonatissimi, raggiungono note che forse non esistono neanche sul pianoforte...ma...talvolta, non avendo una formazione artistica e musicale, non riescono a comporre, anzi , spesso pochi sanno suonare uno strumento.Dunque, stavo dicendo...Il cantante è la miglior parte della canzone."
Che cosa pietosa. Scrivevo come se fossi Dio in terra. mi viene quasi da vomitare dopo aver letto questo post. <<nel corso dei secoli...>>Già, in  secula seculorum. Ma facevo la 3 media, avevo la professoressa di lettere che amava la storia, e la maggior parte dei temi che ci assegnava erano appunto a carattere storico e i secoli ci scappavano sempre di mezzo. Condiamo il tutto con gli esami...et voilà!
Ma non divaghiamo.
Effettivamente, però, l'impressione che alle medie avevo degli amanti della musica era proprio quella. Le mie compagne stravedevano per gli OneDirection, Justin Bieber e Little Mix, cantanti il cui percorso è studiato a tavolino dai vertici delle case discografiche, e scoperti nei talent o scovati nella massa di video di ragazzini che sognano Hollywood su YouTube con insulse cover. Ricordo le mie amiche sbavare davanti ai video dei cantanti, sospirando " Che boooooniiiiiii!Che bonazzi della Madonna!!!!!!" Quando magari stonavano pure.
Ammetto che anch'io vivo nella musica commerciale, in quanto V-Lover e Directioner, e appassionata delle colonne sonore di tutti i musicals Disney che vedo. L'unica differenza è che io non sono una stolker. Non commento ad ogni Tweet di un artista " I LOVE YOU SO MUCH!!!!!PLEASE NOTICE ME!!!" anche se lui scrive solo "Coffee Time." Lo trovo ridicolo. Ci si vuole sentire delle nullità a scrivere così, tenendo conto che il nostro idolo è un umano come noi.
Insomma, io vedevo tutta quello intorno a me ed ero disgustata. Non era concepibile per me che tutti pensassero che per essere famosi bastasse cercare di entrare a far parte delle vite di quei poveri artisti. Mi sembra di citare "Bling Ring", il saggio sulla vita degli adolescenti Californiani che si basa sulle vicende di dei ragazzi che svaligiano le case dei divi della Città degli Angeli (Nancy Jo Sales, Sperling&Krupfer).
Poi però è successo che ho iniziato il ginnasio. Il Liceo Classico. Ovviamente l'utenza era diversa, la mentalità era un'altra. Mi trovai in un altro mondo. Cantanti che non avevo ami sentito. Gruppi di Indie Pop. Compagni di classe con una band e al 6 annodi conservatorio o accademia. Patiti di Heavy Metal e Reggae. Io mi ritrovai un po' indietro, perchè vado avanti con al musica della Disney, e non so riconoscere un genere dall'altro. Non distinguo il pop dal rock! Per me era tutto stranissimo. Sentivo nomi come gli Artic Monkeys o Marylin Manson (al cui solo pensiero rabbrividisco). C'era chi conosceva a memoria tutte le canzoni dei Queen, Beatles e Rolling Stones. Li sentivo parlare da intellettuali impegnati di musica, sonorità in un linguaggio tecnico che ad un'arte quale la musica non applicherei mai. Ero scioccata. Ma felice. Finalmente potevo vedere con i miei occhi un amore diverso per l'arte del suono. Ma dall'altro lato ero spaventata. Questi nuovi amici frequentavano discoteche, fumavano e bevevano, leggevano libri di letteratura ottocentesca ma non volevano studiare. Per me era tutto assurdo. Dicevano di ispirarsi alle controcorrenti degli anni 60-70. e avevano spesso opinioni politiche come loro. Si drogavano. Era inquietante.
Il mio enigma allora era: ma per amare a fondo la musica è così necessario fare i fini intellettuali/rivoluzionari impegnati??? Ero persa in un mondo bipolare. Da un lato la spensieratezza e l'ignoranza sfrenata (il ta zagnata, come nel mio precedente post), che comportava, oltre ovviamente al consumo di sostanze stupefacenti in ogni caso,ad un amore per gli idoli causato non dalla loro essenza ma dal lor aspetto fisico, dall'altro una passione da finti intellettuali, una mania per gruppi alternativi che in realtà seguivano semplicemente un'altra massa.
La mia scelta? Ebbene nessuno può dirmi come devo ascoltare la musica, di cui non so riconoscere i generi, nessuno può dire come scrivere le mie canzoni (sono cantautrice) e nessuno può soprattutto dirmi chi ascoltare e non si deve azzardare a dirmi che se ascolto un cantante devo assolutamente essere un suo stalker. Dal mio iPod non mi giudica nessuno. Se voi vi sentite fighi ad impazzire per la corrente o per la massa della controcorrente, siatelo pure. Io non mi schiero, perché la mia spensieratezza musicale si basa sul non essere troppo dentro. Potrei sembrare una che non ha fegato, ma fidatevi, per cantare En Mi Mundo a 15 anni di coraggio ce ne vuole


Con affetto,
LauraLove


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