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En Mi Mundo, Siendo Lo Que Soy-Martina Stoessel

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mercoledì 20 marzo 2013

Tutto ciò che mi viene in mente dopo aver letto "L'infinito" di Leopardi

 
« Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare. »
                                                                                 
                                                                                                                                    Giacomo Leopardi
 
 
 
A tutti coloro che s'intendono di letteratura leopardiana: finalmente Leopardi scrive qualcosa di gioioso!!!! A tutti coloro che non sanno neanche dove sta di casa la letteratura: non vi chiedo di cimentarvi in una parafrasi, in un commento o nello studio della metrica, ma soltanto di leggere questo componimento. Dopo averlo fatto, vi pongo una domanda (anche a voi , intenditori):l'infinito esiste? O é solo , come sostiene il suddetto poeta, un'illusione per addolcirci l'esistenza?Vi presento le mie riflessioni.
 
Era un noioso pomeriggio di febbraio, e stavo studiando Scienze. La lezione del giorno era l'Universo. Appena aperto il libro, ho letto la prima frase del paragrafo: "L'insieme di stelle, galassie e corpi celesti forma l'Universo, uno spazio infinito, inimmaginabile per la mente umana". Le ultime parole risuonavano strane nella mia mente, e ho iniziato a riflettere sul loro significato.
Come potrebbe essere uno spazio infinito? Potrebbe essere monocromo, bianco , nero, rosso, blu, o avere miriadi di colori messi insieme. E cosa conterrebbe? Dentro uno spazio infinito ci potrebbe essere il Tutto, oppure il Niente, o entrambe le cose, follemente fuse in una sorta di Tuttoniente o Nientetutto. In poche parole, non ci sarebbe più alcun "dove". E tanto meno alcun "quando", parola che in un tempo infinito e infinitamente vivibile, non avrebbe più senso. E tutto ciò mi spaventa, mi fa pensare mille cose tutte in una volta.In uno dei suoi viaggi Gulliver incontra  un gruppo di persone, gli Struldbuggs, destinate a vivere per sempre, per l'eternità, ed erano tristi e infelici.
Più che un tempo infinito, una cosa bella sarebbe un tempo infinitamente fermo a oggi, all'anno 2013. Sarebbe bellissimo. Niente ansie per il futuro, niente "diventare grandi" . E' così divertente e piacevole immaginare di possedere uno di quelli aggeggi dei fumetti, che fanno scorrere il tempo  a loro piacimento.
Ma sarebbe bello vivere per l'eternità? Il famoso detto "La vita é una, e va goduta al massimo" non avrebbe più alcun senso.
E tombo di nuovo nella confusione.
L'infinito, l'eternità, sono dei concetti così astratti , eppure li sto modellando a mio piacimento, come la mia psiche vuole.
Tic-tac-tic-tac. Parlando di tempo, mi accorsi che erano le sei e che del paragrafo di Scienze avevo letto solo la prima, affascinante frase.
Il giorno dopo, nell'autobus, andando a scuola, continuavo a riflettere.
Pensavo, gioiosamente e ironicamente,che forse il vero infinito fosse la vita di tutti i giorni, e si ripete in modo continuo, eternamente infinito.
 
Cari lettori, mi auguro che anche voi riflettiate sull'eternità: è un'ottimo esercizio mentale, e la vostra testa dopo le riflessioni peserà 20 grammi in più
 
 
La vostra blogger LaurLove







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